Tumori del testicolo

Patologia

Il tumore del testicolo è una neoplasia che nasce nei tessuti di uno o entrambi i testicoli, gli organi deputati alla produzione di spermatozoi e ormoni maschili. Di solito interessa un solo testicolo, ma chi lo ha avuto in passato ha un rischio maggiore di svilupparlo anche nell’altro.

La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è molto alta, soprattutto quando il tumore viene scoperto precocemente. I casi localizzati offrono ottime possibilità di guarigione, mentre nelle forme più avanzate, con coinvolgimento dei linfonodi o di altri organi, le possibilità di sopravvivenza sono comunque buone. In Italia, sono diverse decine di migliaia gli uomini che convivono con una diagnosi di tumore del testicolo.

I numeri in Italia

Secondo i dati del registro AIRTUM, nel 2024 si sono registrati 2.060 nuovi casi. È il tumore più frequente tra i 15 e i 40 anni, rappresenta circa l’1% delle neoplasie dell’adulto e il 5% di quelle urologiche. Colpisce soprattutto i giovani adulti (età media alla diagnosi: 33 anni) ed è raro dopo i 60 anni.

Tipologie

La maggior parte dei casi origina dalle cellule germinali, che danno origine agli spermatozoi. In base alla tipologia, si distinguono:

  • Tumori germinali (più comuni e potenzialmente aggressivi)
    • Seminomi: circa il 50% dei casi, decorso generalmente favorevole, frequenti intorno ai 40 anni
    • Non seminomi: più frequenti tra i 18 e i 30 anni, includono carcinoma embrionale, coriocarcinoma, teratoma e tumore del sacco vitellino
  • Tumori non germinali: rari e in genere benigni, originano dallo stroma testicolare.

Sintomi

Il tumore al testicolo spesso si manifesta con la comparsa di un nodulo, un aumento di dimensioni, un gonfiore o una sensazione di peso nel testicolo. Per questo motivo è fondamentale che gli uomini imparino a controllare periodicamente i propri testicoli con l’autoesame, simile a quello che le donne effettuano per il seno, in modo da individuare precocemente eventuali cambiamenti.

Un altro segnale importante può essere un dolore improvviso e intenso al testicolo, spesso accompagnato da un rapido ingrossamento, che può derivare da una possibile emorragia interna al tumore.

Anche una riduzione delle dimensioni del testicolo stesso può essere un campanello d’allarme da non sottovalutare.

Fattori di rischio

Le cause esatte del tumore al testicolo restano ancora sconosciute, ma a oggi si riconoscono diversi fattori di rischio che possano favorirne l’insorgenza. Tra i principali figurano:

  • il criptorchidismo, ovvero la mancata discesa del testicolo, che anziché scivolare nello scroto, resta nell’addome o nell’inguine;
  • un anormale sviluppo del testicolo per via di malattie come la sindrome di Klinefelter; 
  • la familiarità, ovvero la presenza di casi in famiglia di tumore al testicolo; 
  • l’età, in quanto questa patologia colpisce soprattutto i giovani, in particolare tra i 15 e i 40 anni di età.

Diagnosi ed esami

Il primo passo per diagnosticare un tumore del testicolo da parte dello specialista consiste nella valutazione clinica, che include l’esame obiettivo volto a identificare eventuali neoformazioni o un aumento di consistenza a livello testicolare. Se viene rilevata una massa sospetta, si procede con ulteriori accertamenti diagnostici.

Ecografia scrotale

È l’esame di imaging di riferimento poiché rapido, poco costoso e con elevata sensibilità. Viene utilizzato in genere come conferma diagnostica a seguito dell’esame obiettivo e serve a valutare anche il testicolo controlaterale.

 L’ecografia scrotale si effettua presso la Divisione di Radiodiagnostica.

Marker sierologici

Si tratta di alfa-fetoproteina (AFP), gonadotropina corionica umana (b-HCG) e lattato deidrogenasi (LDH). Nelle neoplasie non-seminomatose l’AFP e la b-HCG sono spesso elevate. Quest’ultima può essere elevata, ma meno frequentemente, anche in caso di seminoma. In genere il seminoma non esprime l’AFP. 

L’LDH rappresenta invece un indice del volume tumorale. Tali marcatori devono essere eseguiti sia nella fase di diagnosi che nella fase del follow-up, al fine di monitorare l’esito delle terapie eseguite e diagnosticare precocemente eventuali recidive.

Stadiazione clinica

La stadiazione della malattia può essere effettuata dopo l’intervento chirurgico, con la conferma istologica della neoplasia maligna, oppure, in presenza di un forte sospetto diagnostico, anche prima dell’operazione.

Il processo di stadiazione si basa generalmente sull’esecuzione di una TC (Tomografia Computerizzata) del torace e dell’addome. Questo esame utilizza radiazioni ionizzanti (raggi X) per ottenere immagini tridimensionali molto dettagliate delle strutture interne del corpo. Per migliorare la qualità delle immagini, viene somministrato un mezzo di contrasto. La TAC viene eseguita presso la Divisione di Radiodiagnostica.

L’esame consente di individuare eventuali metastasi, che possono diffondersi attraverso i linfonodi, soprattutto quelli retroperitoneali, o tramite il sangue, raggiungendo organi come i polmoni.

In base ai risultati degli esami di stadiazione, la malattia viene classificata in:

  • Stadio I: tumore confinato al testicolo;

  • Stadio II: tumore che si è esteso ai linfonodi addominali;

  • Stadio III: tumore con diffusione a distanza, coinvolgendo organi come polmoni e fegato

Esame istologico

L’esame istologico è un’analisi effettuata su un campione di tessuto prelevato dal tumore, solitamente durante o dopo l’intervento chirurgico. Questo campione viene esaminato al microscopio dall’anatomo-patologo, che studia le caratteristiche cellulari per identificare il tipo preciso di neoplasia presente.

Nel caso dei tumori testicolari, l’esame istologico permette di distinguere tra neoplasie germinali (circa il 95% dei casi) e neoplasie non germinali, e di classificare ulteriormente le neoplasie germinali in seminomi o non-seminomi. Questa distinzione è fondamentale perché ogni tipo ha caratteristiche diverse in termini di aggressività, prognosi e trattamento. L’esame istologico è quindi essenziale per definire la diagnosi esatta e guidare le scelte terapeutiche.

Terapie

Chirurgia

In presenza di un sospetto di tumore maligno al testicolo, è sempre consigliata l’esplorazione chirurgica, che si esegue attraverso un’incisione inguinale. L’intervento, chiamato orchifunicolectomia, consiste nell’asportazione del testicolo, dell’epididimo e del funicolo spermatico insieme ai vasi sanguigni correlati.

Dopo l’intervento, se il paziente lo desidera, può essere inserita una protesi testicolare in silicone all’interno dello scroto per preservarne l’aspetto estetico. Questo intervento ha una duplice funzione: da un lato permette la rimozione della massa tumorale (terapeutica), dall’altro consente di ottenere il tessuto necessario per l’analisi istologica definitiva (diagnostica).

Una volta confermata la diagnosi attraverso l’esame istologico, e valutati i risultati degli esami di stadiazione e dei marker tumorali, il team multidisciplinare di specialisti si riunisce per definire un percorso di cura personalizzato. Questa pianificazione tiene conto dell’età del paziente, delle sue condizioni generali di salute e delle specifiche caratteristiche del tumore.

Al termine della discussione, il medico presenta al paziente la terapia ritenuta più adatta al suo caso, illustrandone i benefici e, se ci sono più opzioni terapeutiche possibili, spiegandone anche vantaggi e svantaggi per una decisione condivisa.

Sorveglianza attiva

Se il tumore viene scoperto in una fase precoce, sia che si tratti di un seminoma o di un tumore non-seminomatoso (stadio I senza fattori di rischio), l’orchifunicolectomia può essere sufficiente come unico trattamento.

Successivamente, il paziente sarà sottoposto a una sorveglianza attiva, che prevede controlli regolari programmati, comprensivi di esami del sangue, ecografie e radiografie, per monitorare la possibile recidiva della malattia.

Chemioterapia

La chemioterapia ostacola la crescita e la riproduzione delle cellule e provoca la morte di quelle che si moltiplicano più velocemente del normale, caratteristica tipica delle cellule tumorali. Migliora in maniera molto importante la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumori testicolari, sia seminomatosi che non-seminomatosi.

La chemioterapia si somministra in cicli, per via endovenosa, in regime di Day-hospital.

Il tipo e il numero di cicli di chemioterapia dipendono dalle caratteristiche del tumore e dallo stadio clinico. Può essere somministrata al fine di ridurre il rischio di recidiva o a scopo terapeutico, qualora sia stata evidenziata un’estensione a distanza della malattia.

I farmaci più utilizzati sono il carboplatino o lo schema PEB (cisplatino, etoposide, bleomicina).

Radioterapia

La radioterapia è un trattamento che utilizza radiazioni ad alta energia (raggi X) per distruggere le cellule tumorali. È utilizzata quasi esclusivamente nei seminomi, molto sensibili alle radiazioni a differenza dei tumori non-seminomatosi.

Lo scopo della radioterapia è il trattamento dei linfonodi retroperitoneali.

Dissezione dei linfonodi retroperitoneali

Si tratta di un intervento chirurgico complesso volto alla rimozione delle catene linfonodali retroperitoneali (para-aortiche, paracavali, interaorto-cavali, iliache).

Può essere offerta a pazienti a basso rischio che non vogliono (o non possono) seguire protocolli di sorveglianza, così come a pazienti ad alto rischio che non accettano la chemioterapia.

Trova inoltre indicazione nelle cosiddette “masse residue” dopo chemioterapia.

Supporto continuativo

Presso il nostro Istituto garantiamo un supporto costante prima, durante e dopo le cure, per accompagnare ogni paziente lungo tutto il percorso di trattamento e recupero.

Gestione degli effetti collaterali

Tutte le terapie oncologiche possono causare effetti collaterali che influenzano in modo variabile la qualità di vita del paziente. All’Istituto di Candiolo, prima di iniziare il trattamento, il paziente viene sempre informato sui possibili effetti collaterali legati a ciascuna opzione terapeutica e sulle soluzioni disponibili per gestirli.

Il team multidisciplinare, composto da medici e infermieri, è a disposizione per offrire supporto continuo e aiutare il paziente a fronteggiare le difficoltà che possono insorgere durante il percorso di cura.

Inoltre, prima di avviare il trattamento per il tumore al testicolo, viene generalmente consigliata la crioconservazione del seme, vista la possibile compromissione della fertilità causata sia dalla chirurgia sia dalla chemioterapia.

Supporto psicologico

L’impatto del tumore nella vita di una persona riguarda anche la sfera psicologica: ammalarsi di cancro infatti è sempre un avvenimento traumatico che investe tutte le dimensioni della persona e che può generare ansia, paura, rabbia, depressione.

All’Istituto di Candiolo, accanto alle terapie d’avanguardia, il percorso terapeutico e assistenziale comprende sempre un supporto psico-oncologico qualificato che aiuta il paziente ad affrontare positivamente non solo le cure ma anche la delicata fase di recupero fisico e psicologico.

È possibile partecipare anche a gruppi di sostegno psicologico per confrontarsi con altre persone che hanno vissuto o vivono la stessa esperienza. 

Linea diretta con gli specialisti

Per garantire un supporto tempestivo e diretto e ricevere risposte tempestive a dubbi e domande, all’Istituto di Candiolo è attivo un servizio di assistenza dedicato a tutti i pazienti.

Dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 17.00, è possibile contattare la segreteria del Day Hospital oncologico al numero 011.993.3775, segnalando la necessità di un consulto urgente.

Il paziente verrà rapidamente messo in contatto con il proprio medico specialista, per ricevere risposte chiare e un supporto immediato.

Cure continue e palliative

Il paziente oncologico è una persona con bisogni complessi che richiede un supporto multidisciplinare non solo per la malattia tumorale, ma anche per tutte le problematiche correlate.

All’Istituto di Candiolo, i pazienti che lo necessitano o lo richiedono possono accedere a specialisti in diverse aree per ricevere supporto nutrizionale, fisioterapia, terapia del dolore e gestione di altre patologie associate.

Assistenza sociale

Il Servizio Sociale dell’Istituto di Candiolo effettua colloqui di informazione e orientamento ai pazienti e ai loro familiari su come accedere ai servizi del territorio e su come ottenere le prestazioni assistenziali e previdenziali previste dalla legge (invalidità, agevolazioni per ausili e protesi, congedi lavorativi ecc.).

Il servizio è attivo il mercoledì e il venerdì dalle 9.00 alle 13.00 (telefono: 011 9933059).

Follow up

Al termine del percorso terapeutico inizia il periodo di follow-up, durante il quale il paziente viene sottoposto a visite e a una serie di esami per monitorare sia gli effetti collaterali delle cure ricevute sia l’efficacia del trattamento, valutando al contempo il suo recupero.

Questi controlli sono fondamentali per individuare tempestivamente eventuali recidive, permettendo così di intervenire rapidamente con terapie appropriate. Inoltre, rappresentano un’occasione preziosa per mantenere un dialogo continuo con lo specialista.

È il medico curante a programmare le visite di controllo, durante le quali si valutano le condizioni generali del paziente e si analizzano i risultati degli esami eseguiti.

Il protocollo di follow-up per il tumore al testicolo include il dosaggio dei marker tumorali nel sangue, l’ecografia testicolare e, quando necessario, esami radiologici come TAC e radiografie.

Gruppo Interdisciplinare

Ogni tumore richiede, in tutte le fasi di gestione della malattia, un approccio multidisciplinare che all’Istituto di Candiolo è garantito da un team di diversi specialisti, appartenenti ai vari dipartimenti clinici e chirurgici dell’Istituto: questo team si chiama GIC (Gruppo Interdisciplinare di Cure). Il GIC assicura la presa in carico di ogni paziente per tutto l’iter diagnostico-terapeutico, comprese la prescrizione e la prenotazione degli esami e la comunicazione con il malato e con i suoi familiari. Il GIC definisce e condivide un percorso di cura personalizzato per ogni paziente, basato non solo sulla tipologia e lo stadio del tumore, ma anche sulle caratteristiche del paziente stesso. L’obiettivo è quello di garantirgli il risultato migliore dal punto di vista sia oncologico sia funzionale e il mantenimento di una buona qualità di vita.Il Gruppo lavora inoltre in stretta collaborazione con i ricercatori dell’Istituto per garantire ai pazienti un rapido accesso alle novità prodotte dalla ricerca nello screening, nella diagnosi e nelle terapie.

Divisioni cliniche

Il percorso diagnostico-terapeutico del tumore al testicolo a Candiolo coinvolge diverse divisioni cliniche, tra cui:

Studi clinici

Sono attivi numerosi studi sperimentali e clinici dedicati al tumore del testicolo, parte di progetti nazionali e internazionali. Per coordinare queste attività è stata istituita una Clinical Trial Unit, che coinvolge in modo integrato data manager, infermieri, ricercatori, oncologi, chirurghi, radiologi e altri specialisti. Questi studi mirano a migliorare la diagnosi, la cura e la qualità di vita dei pazienti con tumore del testicolo. Di seguito alcune delle principali linee di ricerca:

  • Identificazione di marcatori molecolari e genetici
    Studio delle caratteristiche specifiche delle singole cellule tumorali per individuare marcatori predittivi e diagnostici. Questi dati possono aiutare a comprendere l’evoluzione della malattia e a sviluppare farmaci mirati e personalizzati.
  • Ricerca sulle alterazioni del DNA tumorale
    Analisi delle mutazioni genetiche e delle modifiche epigenetiche presenti nelle cellule tumorali, con l’obiettivo di prevedere la risposta ai trattamenti e identificare nuove terapie.
  • Immunoterapia
    Valutazione dell’efficacia dell’immunoterapia, che stimola il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali.
  • Sviluppo di tecniche di imaging avanzate
    Ricerca sull’utilizzo di modelli 3D ad alta definizione, come la 3D Image Guided Surgery / 3D@ROBOT SURGERY, per migliorare la pianificazione chirurgica e la navigazione intraoperatoria, aumentando così la precisione degli interventi e riducendo gli effetti collaterali.

Accesso ai trial clinici

In casi selezionati, i pazienti possono inoltre avere l’opportunità di partecipare a trial clinici che mirano a valutare l’efficacia e la sicurezza di nuove tecniche chirurgiche, farmaci o approcci terapeutici innovativi. La partecipazione a questi studi rappresenta una possibilità importante per accedere a trattamenti all’avanguardia, sempre sotto attento controllo medico.

Perché sceglierci

All’Istituto di Candiolo IRCCS, ogni paziente affetto da tumore del testicolo è seguito in modo altamente specializzato, grazie al lavoro sinergico di un Gruppo Interdisciplinare di Cura (GIC) dedicato.

Esperienza clinica e approccio su misura

Grazie all’elevato numero di casi trattati ogni anno, l’Istituto di Candiolo è un riferimento nazionale per la presa in carico dei tumori dell’esofago. L’esperienza maturata consente di affrontare anche le situazioni più complesse, sempre con un approccio personalizzato, costruito sul profilo clinico e personale di ciascun paziente.

Tecnologie di imaging e diagnostica avanzata

La definizione del piano terapeutico parte sempre da una diagnosi accurata e tempestiva. I pazienti hanno accesso a tecnologie di imaging di ultima generazione, che permettono una valutazione precisa dell’estensione della malattia.

Inoltre l’Istituto offre indagini di laboratorio avanzate e sofisticate, comprese analisi molecolari e genomiche, fondamentali per identificare caratteristiche biologiche del tumore e orientare le decisioni terapeutiche.

Tecniche chirurgiche mininvasive e multidisciplinarietà

Quando indicata, la chirurgia viene eseguita con tecniche mininvasive (laparoscopiche o toracoscopiche), che riducono il trauma operatorio, favoriscono un più rapido recupero e migliorano la qualità di vita post-intervento. Ogni scelta terapeutica viene definita all’interno del GIC, garantendo un approccio coerente e integrato.

Ricerca clinica e accesso ai trial

In quanto IRCCS, l’Istituto di Candiolo unisce alla pratica clinica una forte vocazione alla ricerca scientifica. I pazienti possono essere valutati per l’inserimento in trial clinici attivi, che rappresentano una possibilità concreta di accedere a terapie innovative, non ancora disponibili nella pratica standard. La collaborazione tra cura e ricerca è un valore distintivo che si traduce in opportunità concrete per il paziente.

Cura e supporto in ogni fase del percorso

Il Gruppo Interdisciplinare di Cura si prende cura della persona in ogni fase: dalla diagnosi alla terapia, fino al follow-up, con attenzione al supporto nutrizionale, alla salute psicologica e al reinserimento nella vita quotidiana. L’organizzazione dei controlli, delle visite e delle terapie è pensata per garantire continuità e serenità, valorizzando sempre la dimensione umana della cura.