Patologia
I sarcomi dei tessuti molli sono tumori rari che nascono dalla trasformazione maligna delle cellule dei cosiddetti “tessuti molli” del nostro organismo, ovvero muscoli, tessuto connettivo, vasi sanguigni e linfatici, nervi, legamenti e tessuto adiposo. A oggi sono stati identificati oltre 50 sottotipi diversi, che si distinguono per caratteristiche biologiche e cliniche.
Questi tumori possono svilupparsi praticamente in qualsiasi parte del corpo. In oltre il 50 per cento dei casi interessano gli arti o il tronco superficiale, mentre la restante parte può localizzarsi a livello della testa, del collo, degli organi interni (come l’utero) o nel retroperitoneo, ossia la zona posteriore della cavità addominale, ricca di tessuto adiposo e connettivo.
Alcuni sottotipi di sarcomi sono più tipici dell’età pediatrica, come il rabdomiosarcoma, che colpisce ogni anno 4-7 bambini su un milione di età inferiore ai 15 anni. In generale, l’incidenza dei sarcomi mostra tre picchi principali: durante l’infanzia, nella giovane età adulta (18-30 anni) e oltre i 65 anni.
I numeri in Italia
Si tratta di una malattia poco frequente: l’incidenza è di circa 5 casi ogni 100.000 abitanti all’anno, pari a circa l’1% di tutti i tumori dell’adulto. Secondo i dati più recenti dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), nel 2024 in Italia sono state registrate circa 2.230 nuove diagnosi di sarcoma e tumori rari, di cui 1.289 negli uomini e 941 nelle donne.
Sintomi
- Quando i sarcomi interessano gli arti, si presentano di solito come una massa o un rigonfiamento che aumenta di volume nell’arco di poche settimane o mesi. Nella maggior parte dei casi non provocano dolore, salvo quando sono a stretto contatto con nervi o strutture sensibili.
- Se invece il sarcoma si sviluppa nell’addome o nel retroperitoneo, i segnali sono più sfumati e difficili da ricondurre subito alla malattia. Possono comparire perdita di peso, riduzione dell’appetito, senso di affaticamento o una tumefazione addominale. In alcune situazioni il tumore può ostacolare il normale transito intestinale con episodi di occlusione, causare sanguinamenti dall’apparato digerente o determinare gonfiore alle gambe per la compressione dei vasi sanguigni.
Questa scarsa specificità dei sintomi rende la diagnosi dei sarcomi addominali più complessa e spesso più tardiva rispetto a quelli localizzati agli arti.
Fattori di rischio
Data l’ampia varietà di sarcomi dei tessuti molli, non esistono fattori di rischio comuni a tutti i sottotipi. Tuttavia, alcuni elementi possono aumentare la probabilità di sviluppare questi tumori:
- esposizione a radiazioni: soprattutto per precedenti trattamenti radioterapici, più frequente in passato quando le dosi erano meno controllate; oggi la radioterapia moderna riduce questo rischio;
- sostanze chimiche: esposizione a composti come cloruro di vinile, diossina o alcuni pesticidi;
- agenti virali: per esempio HBV e HHV8, quest’ultimo associato al sarcoma di Kaposi;
- predisposizione genetica o familiarità: anche se rara, è stata osservata in associazione a malattie genetiche;
- fattori legati ai vasi linfatici: interventi chirurgici che comportano la rimozione di linfonodi e conseguente accumulo di linfa (linfedema) possono aumentare il rischio di sarcomi dei vasi linfatici.
Programma Sarcomi e Tumori Rari
Presso l’Istituto è attivo un programma multidisciplinare dedicato per garantire diagnosi tempestive, trattamenti personalizzati e un follow-up costante.
L’Istituto partecipa inoltre attivamente a studi clinici e preclinici per sviluppare nuove strategie diagnostiche e terapeutiche e contribuire a far uscire questi tumori dalla categoria delle “malattie orfane” (ovvero le malattie per le quali, in ragione della loro bassa incidenza, spesso vi è carenza di studi approfonditi e terapie specifiche).
La gestione delle malattie rare richiede una collaborazione in rete a livello locale, nazionale e internazionale. Per questo motivo, l’Istituto è un punto di riferimento sia regionale che nazionale e partecipa attivamente a reti collaborative come l’Italian Sarcoma Group (ISG), la Rete Tumori Rari (RTR), l’EORTC (European Organisation for Research and Treatment of Cancer) e l’ERN-EURACAN (European Reference Network for Rare Adult Solid Cancers). All’interno di queste reti, il nostro Centro non solo partecipa, ma coordina anche studi clinici e preclinici volti a migliorare costantemente le strategie di cura.
Patologie trattate
Il Programma si occupa di un ampio spettro di tumori rari, tra cui:
- Sarcomi dei tessuti molli: liposarcoma, leiomiosarcoma, sarcoma pleomorfo indifferenziato, sarcoma sinoviale, angiosarcoma, tumore fibroso solitario, tumori maligni delle guaine nervose periferiche, rabdomiosarcoma, sarcoma alveolare delle parti molli, fibrosarcoma, tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde, emangioendotelioma, PEComa e altri istotipi;
- Tumori stromali gastrointestinali (GIST);
- Sarcomi ossei: osteosarcoma, sarcoma di Ewing, condrosarcoma, TGC e altre forme rare;
- Sarcoma di Kaposi;
- Tumore desmoide / fibromatosi aggressiva;
- Cordomi;
- Tumore a cellule giganti delle guaine tendinee (Tenosinovite villonodulare pigmentata);
- Carcinoma a cellule di Merkel.
Approccio multidisciplinare
Il Programma si basa su un approccio multidisciplinare che coinvolge oncologi medici, chirurghi oncologici, ortopedici, otorinolaringoiatri, ginecologi oncologi, urologi, radioterapisti, anatomopatologi, radiologi diagnostici e interventisti, medici nucleari, gastroenterologi e specialisti in terapia del dolore.
A supporto del paziente intervengono inoltre psico-oncologi, dietisti, fisioterapisti, assistenti sociali e infermieri dedicati, così da garantire una presa in carico globale e continuativa.
Diagnosi ed esami
Il percorso diagnostico dei sarcomi e dei tumori rari generalmente inizia quando il medico di base o altri specialisti individuano sintomi o reperti sospetti, quando un esame radiologico suggerisce la presenza di una lesione, oppure dopo la rilevazione di una diagnosi istologica di neoplasia rara appartenente a questa categoria.
I pazienti che accedono al Centro Accoglienza e Servizi (CAS) vengono valutati in base alla loro condizione clinica e agli accertamenti già effettuati. Durante questa fase vengono indicati tutti gli esami necessari per completare l’iter diagnostico, definire con precisione la stadiazione della malattia e pianificare il percorso terapeutico più appropriato.
Gli esami diagnostici e di stadiazione comuni nei sarcomi dei tessuto molli/osso e tumori rari prevedono:
- Risonanza Magnetica (RMN) della sede interessata;
- Tomografia Computerizzata (TC) torace-addome con e senza mezzo di contrasto e del distretto corporeo coinvolto;
- PET total-body, quando indicata;
- scintigrafia ossea, se necessaria;
- per i sarcomi stromali gastrointestinali (GIST) può essere utile una procedura endoscopica (gastroscopia o colonscopia) o ecoendoscopica con prelievo bioptico;
- biopsia guidata da ecografia o TC;
- biopsia chirurgica, in caso di fallimento della biopsia guidata.
Caratterizzazione del tumore
La diagnosi del tumore si ottiene con l’esame istologico eseguito dall’anatomo-patologo sui prelievi bioptici effettuati. La diagnosi anatomo-patologica è una sfida cruciale per la terapia. Per la natura stessa di malattia rara, la diagnosi anatomo-patologica dei sarcomi richiede esperienza e strumentazione appropriate.
Data la complessità dei sarcomi e la loro natura rara, la diagnosi anatomo-patologica richiede esperienza specialistica e strumentazioni avanzate. All’Istituto di Candiolo IRCCS, grazie a tecniche integrate di immunoistochimica, citofluorimetria, citogenetica e biologia molecolare, è possibile applicare un approccio di medicina di precisione, anche nelle patologie più complesse.
Terapie
Dopo la conferma della diagnosi, il team multidisciplinare valuta fattori come il tipo di tumore, le dimensioni, la diffusione, l’età e lo stato di salute del paziente per definire un percorso di cura personalizzato.
Il piano terapeutico viene condiviso con il paziente, illustrando eventuali alternative di pari efficacia. A seconda dello stadio della malattia, il trattamento può includere chirurgia, chemioterapia, terapie mirate, immunoterapia, radioterapia o terapie integrate.
Quando possibile, ai pazienti viene offerta la partecipazione a studi clinici, con l’obiettivo di garantire l’accesso agli standard più avanzati di cura. Il Programma Sarcomi e Tumori Rari propone numerosi protocolli di ricerca che valutano l’efficacia di farmaci chemioterapici, terapie mirate e trattamenti immunoterapici.
Chirurgia
La chirurgia rappresenta ancora oggi il trattamento principale per i sarcomi, spesso in combinazione con altre terapie. Interventi di alto livello richiedono una preparazione complessa e multidisciplinare, poiché la sede, la localizzazione e le caratteristiche istopatologiche del tumore variano da caso a caso, coinvolgendo diverse specialità.
Purtroppo, alcuni pazienti ricevono inizialmente un trattamento chirurgico inadeguato, che può influenzare negativamente l’evoluzione della malattia e la qualità della vita. Per questo è fondamentale che le operazioni vengano effettuate in centri con competenze specialistiche elevate, o in strutture ad essi collegate, dotate dei requisiti necessari.
La chirurgia deve sempre essere radicale e completa, in modo da rimuovere tutte le cellule tumorali, poiché la radioterapia non può compensare un intervento insufficiente.
Nei casi selezionati, la chirurgia delle metastasi, ad esempio quelle polmonari, può essere presa in considerazione se è possibile bonificare completamente la malattia.
Recupero post-operatorio – Protocollo ERAS
Nel nostro Istituto l’intervento chirurgico è supportato dal protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery – Miglior recupero dopo un intervento chirurgico), che ha l’obiettivo di favorire un rapido ritorno all’autonomia, ridurre i tempi di ricovero e diminuire le complicanze post-operatorie.
Il protocollo prevede un approccio multidisciplinare che coinvolge chirurgo, anestesista, dietista, infermiere, psicologo, fisioterapista e operatore socio-sanitario, tutti impegnati nella gestione coordinata del percorso del paziente.
I punti chiave del programma sono:
-
controllo ottimale del dolore;
-
tecniche chirurgiche mininvasive;
-
counselling pre-operatorio;
-
riabilitazione precoce.
Il paziente beneficia inoltre di:
-
supporto nutrizionale con abolizione del digiuno pre-operatorio;
-
anestesia personalizzata che consente un rapido ritorno all’alimentazione naturale;
-
uso limitato di sondini, drenaggi e flebo;
-
mobilizzazione precoce.
Chemioterapia
La chemioterapia utilizza farmaci capaci di distruggere le cellule tumorali sfruttando la loro elevata velocità di riproduzione rispetto alle cellule sane. Proprio per questo meccanismo, può danneggiare anche cellule normali dell’organismo e causare effetti collaterali, che in genere si risolvono al termine della cura. Prima di iniziare il trattamento, l’oncologo illustra al paziente i farmaci previsti e le strategie utili per ridurne l’impatto.
Quando viene utilizzata
Nei sarcomi dei tessuti molli, nei tumori ossei e in altre forme rare, la chemioterapia può essere impiegata in diversi momenti del percorso di cura:
-
dopo la chirurgia (adiuvante): per ridurre il rischio di recidiva;
-
prima della chirurgia (neoadiuvante): per ridurre la massa tumorale e rendere più agevole l’asportazione; in alcuni casi può essere associata alla radioterapia, previa valutazione multidisciplinare;
-
in malattia metastatica: per rallentare la progressione, alleviare i sintomi e migliorare la qualità di vita.
Modalità di somministrazione
-
Endovenosa: la via più frequente, in day hospital o ricovero ordinario; la durata varia da pochi minuti a diverse ore;
-
orale: sotto forma di compresse, come nel caso dei sarcomi stromali gastrointestinali (GIST).
-
i trattamenti vengono eseguiti a cicli, alternando giorni di terapia a periodi di riposo. Numero e durata dei cicli dipendono dal tipo di tumore, dalla risposta individuale e dai farmaci utilizzati.
Indicazioni specifiche
La chemioterapia viene proposta soprattutto nei sarcomi degli arti o del tronco localizzati ad alto grado di malignità e/o con diametro superiore a 5 cm, con l’obiettivo di ridurre il rischio di metastasi a distanza.
Gli studi clinici hanno mostrato che, in questi casi, la chemioterapia può ritardare l’insorgenza di metastasi, ma non ha dimostrato un beneficio significativo sulla sopravvivenza globale.
Per questo motivo la decisione terapeutica deve essere personalizzata e condivisa con il paziente, tenendo conto dei fattori prognostici della malattia, della sensibilità del tipo di tumore ai farmaci disponibili, del bilancio tra benefici attesi ed effetti collaterali.
Terapie biologiche
Le terapie biologiche, chiamate anche terapie a bersaglio molecolare (target therapy), sono trattamenti che colpiscono in modo selettivo specifici bersagli presenti soprattutto nelle cellule tumorali, come recettori, fattori di crescita, enzimi.
Questi bersagli sono coinvolti nella crescita e nella diffusione del tumore, nella resistenza alle terapie tradizionali e nella formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi), che forniscono al tumore le sostanze necessarie per svilupparsi.
I farmaci utilizzati sono Pazopanib, Sunitinib, Regorafenib, che agiscono contro il fattore di crescita vascolare VEGF.
Nei sarcomi stromali gastrointestinali sono uno standard di trattamento gli inibitori tirosinchinasici quali Imatinib, Sunitinib e Regorafenib.
Immunoterapia
L’immunoterapia utilizza farmaci che non colpiscono direttamente le cellule tumorali, ma stimolano il sistema immunitario a reagire contro il tumore, superando i meccanismi di blocco messi in atto dalla malattia.
Al momento rappresenta una terapia standard solo per alcune patologie specifiche, come il carcinoma a cellule di Merkel trattato con Avelumab, mentre non è ancora una strategia consolidata nei sarcomi dei tessuti molli e dell’osso.
Radioterapia
La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia per eliminare le cellule tumorali. Si esegue in regime ambulatoriale, con sedute quotidiane dal lunedì al venerdì, per cicli che possono variare da pochi giorni a diverse settimane.
È una strategia terapeutica importante in alcuni sarcomi e tumori rari: può essere utilizzata prima della chirurgia (radioterapia neoadiuvante) per ridurre le dimensioni della massa, oppure dopo l’intervento (radioterapia adiuvante) per diminuire il rischio di recidiva. In alcuni casi può essere combinata con la chemioterapia, previa valutazione multidisciplinare.
Nei sarcomi dei tessuti molli in fase avanzata la radioterapia ha soprattutto un ruolo palliativo, mirato al controllo dei sintomi e al rallentamento della progressione della malattia.
Supporto continuativo
Presso il nostro Istituto garantiamo un supporto costante prima, durante e dopo le cure, per accompagnare ogni paziente lungo tutto il percorso di trattamento e recupero.
Gestione degli effetti collaterali
Le cure per i sarcomi-tumori rari comportano spesso effetti collaterali che impattano più o meno pesantemente sulla qualità di vita. Si possono però attenuare e in alcuni casi prevenire con trattamenti specifici e/o con un adeguato stile di vita.
All’Istituto di Candiolo i medici e gli infermieri del team multidisciplinare sono a disposizione del paziente per fornirgli tutto il supporto necessario a gestire i diversi effetti collaterali che dovrà affrontare nel percorso di cura.
Linea diretta con gli specialisti
Per garantire un supporto tempestivo e diretto e ricevere risposte tempestive a dubbi e domande, all’Istituto di Candiolo è attivo un servizio di assistenza dedicato a tutti i pazienti.
Dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 17.00, è possibile contattare la segreteria del Day Hospital oncologico al numero 011.993.3775, segnalando la necessità di un consulto urgente.
Il paziente verrà rapidamente messo in contatto con il proprio medico specialista, per ricevere risposte chiare e un supporto immediato.
Cure continue e cure palliative
Il paziente oncologico è un paziente complesso che necessita di un supporto multidisciplinare per la gestione, non solo della sua patologia, ma anche di tutte le situazioni a essa associate che riguardano sia sintomi fisici, come il dolore o il calo di peso, sia la sfera psicologica.
All’Istituto di Candiolo, per i pazienti che ne necessitano o che lo richiedono, sono a disposizione specialisti di diverse discipline per offrire:
-
- supporto nutrizionale,
-
- supporto psicologico,
-
- fisioterapia,
-
- medicazione di dispositivi per accessi venosi,
-
- terapia del dolore,
-
- gestione di altre patologie compresenti.
Consulenza genetica
Nella maggior parte dei casi, i sarcomi insorgono in assenza di familiarità e fattori di rischio noti.
Esiste tuttavia un’associazione tra alcune sindromi genetiche e i sarcomi, come: la neurofibromatosi (in cui persiste il rischio di sviluppare i tumori maligni delle guaine nervose periferiche), la sindrome di Gardner (con alta incidenza di desmoidi), la sindrome di Li-Fraumeni, la sclerosi tuberosa, il retinoblastoma ereditario, la sindrome di Werner.
L’Istituto di Candiolo dispone di un ambulatorio per il counselling genetico dove un medico genetista, esperto di tumori eredo-familiari, offre ai pazienti che ne necessitano una consulenza per la valutazione del rischio oncologico e la possibilità di eseguire i test genetici.
Le persone ad alto rischio genetico di sviluppare un sarcoma possono essere valutate per l’inserimento in un programma di sorveglianza diagnostica specifica.
Assistenza sociale
Il Servizio Sociale dell’Istituto di Candiolo effettua colloqui di informazione e orientamento ai pazienti e ai loro familiari su come accedere ai servizi del territorio e su come ottenere le prestazioni assistenziali e previdenziali previste dalla legge (invalidità, agevolazioni per ausili e protesi, congedi lavorativi ecc.).
Il servizio è attivo il mercoledì e il venerdì dalle 9.00 alle 13.00 (telefono: 011 9933059).
Follow up
Con la conclusione del percorso di cura inizia il periodo di follow up durante il quale, mediante una serie di esami e di visite, vengono monitorati gli effetti collaterali delle terapie effettuate e la loro efficacia e si valuta il recupero funzionale del paziente.
I controlli di follow up sono importanti soprattutto per intercettare precocemente eventuali recidive, in modo da intervenire con una terapia idonea. Per il paziente sono anche una preziosa occasione di dialogo con il proprio medico specialista.
È lo stesso medico specialista a programmare le visite di controllo, nelle quali vengono valutate le condizioni di salute del paziente e visionati i referti degli esami richiesti.
I controlli vengono effettuati a intervalli programmati per la durata di 5-10 anni.
All’inizio hanno una cadenza più ravvicinata (tre-sei mesi), poi progressivamente si diradano nel tempo (una volta all’anno). La frequenza e il tipo di esami previsti dipendono dal tipo di malattia, dallo stadio del tumore e dai trattamenti effettuati.
Di solito i controlli di follow up per i sarcomi sono:
-
- visita medica ed esami del sangue ogni 3-4 mesi per i primi 2 anni, ogni 6 mesi tra 3° e il 5° anno, poi annuali,
-
- TC torace e rm/ecografia/rx del distretto operato nei sarcomi dei tessuti molli localizzati e operati ogni 3-4 mesi per i primi 2 anni, ogni 6 mesi tra 3° e il 5° anno, poi annuali,
-
- TC del torace e dell’addome ogni 3-4 mesi nel caso di malattia avanzata,
-
- Eventuale controllo endoscopico in caso di sarcomi stromali gastrointestinali operati.
Gruppo Interdisciplinare
Ogni tumore richiede, in tutte le fasi di gestione della malattia, un approccio multidisciplinare che all’Istituto di Candiolo è garantito da un team di diversi specialisti, appartenenti ai vari dipartimenti clinici e chirurgici dell’Istituto: questo team si chiama GIC (Gruppo Interdisciplinare di Cure). Il GIC assicura la presa in carico di ogni paziente per tutto l’iter diagnostico-terapeutico, comprese la prescrizione e la prenotazione degli esami e la comunicazione con il malato e con i suoi familiari. Il GIC definisce e condivide un percorso di cura personalizzato per ogni paziente, basato non solo sulla tipologia e lo stadio del tumore, ma anche sulle caratteristiche del paziente stesso. L’obiettivo è quello di garantirgli il risultato migliore dal punto di vista sia oncologico sia funzionale e il mantenimento di una buona qualità di vita.Il Gruppo lavora inoltre in stretta collaborazione con i ricercatori dell’Istituto per garantire ai pazienti un rapido accesso alle novità prodotte dalla ricerca nello screening, nella diagnosi e nelle terapie.
Divisioni cliniche
Il percorso diagnostico-terapeutico dei sarcomi Candiolo coinvolge diverse divisioni cliniche, tra cui:
- Chirurgia Oncologica
- Chirurgia Plastica Ricostruttiva
- Chirurgia dei Tumori della Pelle
- Oncologia Medica
- Day Hospital
- Radioterapia
- Laboratorio Analisi
- Anatomia patologica
Studi clinici
All’approccio multidisciplinare del Programma, si unisce l’approccio traslazionale, ovvero quella stretta collaborazione tra clinica e ricerca preclinica che permette di porre le basi per la scoperta di nuovi farmaci e nuove strategie terapeutiche.
Già all’inizio del percorso del paziente, viene proposta la possibilità di partecipare agli studi di ricerca traslazionale, spiegando al paziente gli obiettivi di tali ricerche ed acquisendo il consenso informato.
Perché sceglierci
All’Istituto di Candiolo IRCCS, ogni paziente affetto da sarcoma è seguito secondo canoni di altissima specializzazione, grazie al lavoro sinergico di un Gruppo Interdisciplinare di Cura (GIC) dedicato.
Esperienza clinica e approccio su misura
Grazie all’elevato numero di casi trattati ogni anno, l’Istituto di Candiolo è un riferimento nazionale per la presa in carico dei tumori dell’esofago. L’esperienza maturata consente di affrontare anche le situazioni più complesse, sempre con un approccio personalizzato, costruito sul profilo clinico e personale di ciascun paziente.
Tecnologie di imaging e diagnostica avanzata
La definizione del piano terapeutico parte sempre da una diagnosi accurata e tempestiva. I pazienti hanno accesso a tecnologie di imaging di ultima generazione, che permettono una valutazione precisa dell’estensione della malattia.
Inoltre l’Istituto offre indagini di laboratorio avanzate e sofisticate, comprese analisi molecolari e genomiche, fondamentali per identificare caratteristiche biologiche del tumore e orientare le decisioni terapeutiche.
Tecniche chirurgiche mininvasive e multidisciplinarietà
Quando indicata, la chirurgia viene eseguita con tecniche mininvasive (laparoscopiche o toracoscopiche), che riducono il trauma operatorio, favoriscono un più rapido recupero e migliorano la qualità di vita post-intervento. Ogni scelta terapeutica viene definita all’interno del GIC, garantendo un approccio coerente e integrato.
Ricerca clinica e accesso ai trial
In quanto IRCCS, l’Istituto di Candiolo unisce alla pratica clinica una forte vocazione alla ricerca scientifica. I pazienti possono essere valutati per l’inserimento in trial clinici attivi, che rappresentano una possibilità concreta di accedere a terapie innovative, non ancora disponibili nella pratica standard. La collaborazione tra cura e ricerca è un valore distintivo che si traduce in opportunità concrete per il paziente.
Cura e supporto in ogni fase del percorso
Il Gruppo Interdisciplinare di Cura si prende cura della persona in ogni fase: dalla diagnosi alla terapia, fino al follow-up, con attenzione al supporto nutrizionale, alla salute psicologica e al reinserimento nella vita quotidiana. L’organizzazione dei controlli, delle visite e delle terapie è pensata per garantire continuità e serenità, valorizzando sempre la dimensione umana della cura.