Patologia
Il tumore della cervice uterina (o carcinoma cervicale) è una neoplasia che si sviluppa nella parte inferiore dell’utero, chiamata cervice. Grazie ai programmi di screening e alla vaccinazione contro il Papillomavirus umano (HPV), questa malattia è oggi molto meno frequente rispetto al passato, e l’obiettivo della comunità scientifica è arrivare alla sua completa eliminazione.
Oggi, grazie alla diagnosi precoce e a terapie mirate, il tumore della cervice può essere trattato con alte probabilità di successo. Controlli regolari e prevenzione restano le armi più efficaci per tutelare la salute.
Tipologie
I tumori della cervice in base alle cellule da cui originano sono prevalentemente di due tipi:
- Squamoso (85%): tumore che deriva dalle cellule che rivestono l’esocervice ossia la parte più esterna della cervice. Associato ai virus HPV 16, 18, 58,33 e 45;
- Adenocarcinoma (10-12%): che deriva dalle cellule dell’endocervice ossia la parte più interna della cervice. Associato ai virus HPV 16, 18, 45, 31 e 33.
Tumori più rari sono:
- Adenosquamoso (3-5%): più raro con origine mista;
- Adenocistico (3-5%);
- Indifferenziato.
Questa classificazione è importante perché aiuta i medici a scegliere il percorso di cura più adatto, garantendo terapie mirate e personalizzate.
I numeri in Italia
Secondo il registro AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), in Italia nel 2024 sono state registrate 2.382 nuove diagnosi di carcinoma della cervice uterina. Questa neoplasia è più frequente nella fascia giovanile (4% dei casi, quinta neoplasia più frequente).
Fattori di rischio
Il tumore della cervice può essere correlato a:
- virus papilloma umano (HPV), che rappresenta la maggioranza dei casi diagnosticati;
- fumo di sigaretta;
- familiarità per questo tipo di tumori;
- uso di contraccettivi orali;
- basso status socio-economico.
Per quanto riguarda l’HPV va sottolineato che la maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente; quando l’infezione persiste nel tempo si formano lesioni a livello della cervice che possono evolvere. Questo chiarisce l’importanza della prevenzione per quanto riguarda lo screening mediante Pap-test o HPV-DNA test.
Sintomi
Nelle fasi iniziali, il tumore della cervice uterina di solito non provoca sintomi. Quando compaiono, possono essere simili a quelli di altre condizioni benigne, perciò non devono creare allarme immediato ma vanno sempre valutati da un medico.
Tra i possibili segnali a cui prestare attenzione ci sono:
- perdite di sangue anomale (dopo un rapporto sessuale, tra due cicli mestruali o dopo la menopausa);
- perdite vaginali non accompagnate da sangue;
- dolore durante i rapporti sessuali.
La presenza di uno di questi sintomi non significa automaticamente avere un tumore, ma è importante parlarne con il ginecologo per escludere o trattare precocemente eventuali problemi.
Diagnosi ed esami
Poiché spesso non provoca sintomi, il tumore della cervice uterina viene frequentemente individuato durante un esame di screening, come il Pap-test. Se il Pap-test evidenzia alterazioni, il passo successivo è la colposcopia, un esame di secondo livello che permette di osservare il collo dell’utero con un particolare microscopio. Durante la colposcopia, se il medico nota aree sospette, può eseguire una biopsia, cioè il prelievo di un piccolo campione di tessuto, che verrà poi analizzato dal laboratorio di anatomia patologica. In alcuni casi, per comprendere meglio l’estensione della malattia, può essere necessario un prelievo più ampio: questa procedura si chiama conizzazione e consiste nell’asportazione di una porzione del collo dell’utero.
Una volta eseguita la diagnosi istologica, al fine di studiare l’estensione della malattia e programmare il successivo trattamento vengono eseguiti i seguenti esami:
- ecografia transvaginale e transaddominale: che permette di valutare l’estensione della malattia a livello pelvico e i suoi rapporti con gli organi vicini;
- RM Risonanza magnetica addomino-pelvica con mezzo di contrasto: che permette di valutare l’estensione della malattia a livello pelvico e la presenza di linfonodi patologici;
- TC total body con mezzo di contrasto: permette di studiare la malattia che si è estesa oltre la pelvi.
Nei casi ritenuti localmente avanzati:
- 18 FDG PET-TC: migliora la definizione delle lesioni dubbie e delle metastasi a distanza;
- Visita ginecologica in narcosi: raccomandata dalle linee guida della Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO), permette al ginecologo oncologo di valutare direttamente l’estensione locale della malattia. Durante la procedura vengono esaminati i fornici vaginali, i parametri (tessuti di sostegno dell’utero), l’uretra e la vescica, anche tramite cistoscopia. In alcuni casi può essere associata una laparoscopia diagnostica.
Classificazione in stadi
La FIGO ha definito una classificazione del tumore della cervice uterina che va dallo stadio I (malattia limitata alla cervice) allo stadio IV (malattia con diffusione a distanza). La determinazione dello stadio è fondamentale per scegliere il percorso di cura più appropriato e personalizzato per ogni paziente.
Terapie
Il trattamento dipende dallo stadio della malattia, dall’età e dallo stato di salute della paziente.
Casi precoci
In casi molto precoci e selezionati, è possibile optare per interventi meno invasivi della chirurgia:
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conizzazione: asportazione di una piccola porzione del collo dell’utero;
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trachelectomia: asportazione del solo collo dell’utero, preservando corpo uterino e potenzialmente la fertilità.
Tumore in stadio iniziale (confinato alla cervice)
Il trattamento principale è chirurgico e può includere:
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isterectomia radicale (asportazione dell’utero, dei tessuti di sostegno – paracolpi e paracervice – e, in alcuni casi, delle ovaie);
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asportazione del linfonodo sentinella da sola o associata a linfoadenectomia pelvica (rimozione dei linfonodi pelvici)
In base a specifici fattori di rischio, può essere indicata radioterapia o radio-chemioterapia dopo la chirurgia.
Secondo un importante studio internazionale (Laparoscopic Approach to Cervical Cancer – LACC trial), l’approccio chirurgico raccomandato è laparotomico (a cielo aperto) e non laparoscopico, salvo in situazioni particolari selezionate.
Tumori localmente avanzati
Il trattamento di scelta è combinato e comprende:
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radioterapia a fasci esterni;
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chemioterapia concomitante a base di cisplatino;
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brachiterapia: inserimento di applicatori all’interno dell’utero che rilasciano radiazioni mirate direttamente sul tumore.
Immunoterapia
L’immunoterapia rappresenta un’opzione promettente, soprattutto perché in oltre il 90% dei casi di tumore della cervice è presente la molecola PD-L1, bersaglio di alcuni farmaci immunoterapici.
I più utilizzati in questo ambito includono:
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Pembrolizumab
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Atezolizumab
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Nivolumab
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Combinazione Ipilimumab + Nivolumab
Queste terapie stimolano il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali, offrendo nuove possibilità soprattutto nei casi avanzati o recidivanti.
Supporto continuativo
Presso il nostro Istituto garantiamo un supporto costante prima, durante e dopo le cure, per accompagnare ogni paziente lungo tutto il percorso di trattamento e recupero.
Gestione delle urgenze e degli effetti collaterali
La paziente oncologica è spesso una paziente fragile, che nel suo percorso di malattia necessita di aiuto e supporto: quando avverte un disturbo, che sia esso legato alla malattia o a un effetto collaterale della terapia, deve poter ricevere il parere di uno specialista in tempi rapidi, attraverso una “corsia preferenziale”.
Per questo motivo, all’Istituto di Candiolo è attivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00, un servizio di assistenza: basta telefonare alla segreteria del Day Hospital oncologico (011 993 3775) segnalando la necessità di un consulto urgente e il paziente viene rapidamente contattato dal proprio medico specialista.
Cure continue e cure palliative
Il paziente oncologico è una persona con bisogni complessi che richiede un supporto multidisciplinare non solo per la malattia tumorale, ma anche per tutte le problematiche correlate.
All’Istituto di Candiolo, i pazienti che lo necessitano o lo richiedono possono accedere a specialisti in diverse aree per ricevere supporto nutrizionale, fisioterapia, terapia del dolore e gestione di altre patologie associate.
Supporto psicologico
L’impatto del tumore nella vita di una persona riguarda anche la sfera psicologica: ammalarsi di cancro infatti è sempre un avvenimento traumatico che investe tutte le dimensioni della persona e che può generare ansia, paura, rabbia, depressione.
All’Istituto di Candiolo, accanto alle terapie d’avanguardia, il percorso terapeutico e assistenziale comprende sempre un supporto psico-oncologico qualificato che aiuta il paziente ad affrontare positivamente non solo le cure ma anche la delicata fase di recupero fisico e psicologico.
È possibile partecipare anche a gruppi di sostegno psicologico per confrontarsi con altre persone che hanno vissuto o vivono la stessa esperienza.
Linea diretta con gli specialisti
Per garantire un supporto tempestivo e diretto e ricevere risposte tempestive a dubbi e domande, all’Istituto di Candiolo è attivo un servizio di assistenza dedicato a tutti i pazienti.
Dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 17.00, è possibile contattare la segreteria del Day Hospital oncologico al numero 011.993.3775, segnalando la necessità di un consulto urgente.
Il paziente verrà rapidamente messo in contatto con il proprio medico specialista, per ricevere risposte chiare e un supporto immediato.
Assistenza sociale
Il Servizio Sociale dell’Istituto di Candiolo effettua colloqui di informazione e orientamento ai pazienti e ai loro familiari su come accedere ai servizi del territorio e su come ottenere le prestazioni assistenziali e previdenziali previste dalla legge (invalidità, agevolazioni per ausili e protesi, congedi lavorativi ecc.).
Il servizio è attivo il mercoledì e il venerdì dalle 9.00 alle 13.00 (telefono: 011 9933059).
Follow up
Per quanto riguarda il follow-up successivi al termine delle terapie le linee guida europee di ginecologia oncologica (società ESGO) suggeriscono:
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- una visita ginecologica ogni 3-6 mesi nei primi due anni, successivamente ogni 6 mesi per 3 anni;
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- Pap-test ogni anno;
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- esami strumentali (ecografia, TC, RM) e del sangue quando vi è indicazione a cadenza decisa dal medico.
Gruppo Interdisciplinare
Ogni tumore richiede, in tutte le fasi di gestione della malattia, un approccio multidisciplinare che all’Istituto di Candiolo è garantito da un team di diversi specialisti, appartenenti ai vari dipartimenti clinici e chirurgici dell’Istituto: questo team si chiama GIC (Gruppo Interdisciplinare di Cure). Il GIC assicura la presa in carico di ogni paziente per tutto l’iter diagnostico-terapeutico, comprese la prescrizione e la prenotazione degli esami e la comunicazione con il malato e con i suoi familiari. Il GIC definisce e condivide un percorso di cura personalizzato per ogni paziente, basato non solo sulla tipologia e lo stadio del tumore, ma anche sulle caratteristiche del paziente stesso. L’obiettivo è quello di garantirgli il risultato migliore dal punto di vista sia oncologico sia funzionale e il mantenimento di una buona qualità di vita.Il Gruppo lavora inoltre in stretta collaborazione con i ricercatori dell’Istituto per garantire ai pazienti un rapido accesso alle novità prodotte dalla ricerca nello screening, nella diagnosi e nelle terapie.
Divisioni cliniche
Il percorso diagnostico-terapeutico dei tumori della cervice uterina a Candiolo coinvolge diverse divisioni cliniche, tra cui:
- Centro per i Tumori dell’Ovaio
- Ginecologia Oncologia e Tumori Ereditari
- Oncologia Medica
- Anestesia e rianimazione
- Medicina nucleare
- Radioterapia
- Radiodiagnostica
- Anatomia patologica
Studi clinici
I ricercatori dell’Istituto di Candiolo sono impegnati in numerosi progetti, sia a livello nazionale che internazionale, dedicati allo studio dei tumori ginecologici. Questi studi spaziano dalla ricerca clinica e traslazionale a quella molecolare, includendo numerosi studi clinici sperimentali su nuovi farmaci chemioterapici, oltre a terapie innovative come immunoterapia e ormonoterapia.
Inoltre sono attivi protocolli sperimentali chirurgici sulla stadiazione linfonodale per il carcinoma della cervice e linfonodo sentinella.
Accesso ai trial clinici
In casi selezionati, le pazienti possono inoltre avere l’opportunità di partecipare a trial clinici che mirano a valutare l’efficacia e la sicurezza di nuove tecniche chirurgiche, farmaci o approcci terapeutici innovativi. La partecipazione a questi studi rappresenta una possibilità importante per accedere a trattamenti all’avanguardia, sempre sotto attento controllo medico.
Perché sceglierci
All’Istituto di Candiolo IRCCS, ogni paziente affetta da tumore della cervice uterina è seguita secondo canoni di altissima specializzazione, grazie al lavoro sinergico di un Gruppo Interdisciplinare di Cura (GIC) dedicato.
Esperienza clinica e approccio su misura
Grazie all’elevato numero di casi trattati ogni anno, l’Istituto di Candiolo è un riferimento nazionale per la presa in carico dei tumori dell’esofago. L’esperienza maturata consente di affrontare anche le situazioni più complesse, sempre con un approccio personalizzato, costruito sul profilo clinico e personale di ciascun paziente.
Tecnologie di imaging e diagnostica avanzata
La definizione del piano terapeutico parte sempre da una diagnosi accurata e tempestiva. I pazienti hanno accesso a tecnologie di imaging di ultima generazione, che permettono una valutazione precisa dell’estensione della malattia.
Inoltre l’Istituto offre indagini di laboratorio avanzate e sofisticate, comprese analisi molecolari e genomiche, fondamentali per identificare caratteristiche biologiche del tumore e orientare le decisioni terapeutiche.
Tecniche chirurgiche mininvasive e multidisciplinarietà
Quando indicata, la chirurgia viene eseguita con tecniche mininvasive (laparoscopiche o toracoscopiche), che riducono il trauma operatorio, favoriscono un più rapido recupero e migliorano la qualità di vita post-intervento. Ogni scelta terapeutica viene definita all’interno del GIC, garantendo un approccio coerente e integrato.
Ricerca clinica e accesso ai trial
In quanto IRCCS, l’Istituto di Candiolo unisce alla pratica clinica una forte vocazione alla ricerca scientifica. I pazienti possono essere valutati per l’inserimento in trial clinici attivi, che rappresentano una possibilità concreta di accedere a terapie innovative, non ancora disponibili nella pratica standard. La collaborazione tra cura e ricerca è un valore distintivo che si traduce in opportunità concrete per il paziente.
Cura e supporto in ogni fase del percorso
Il Gruppo Interdisciplinare di Cura si prende cura della persona in ogni fase: dalla diagnosi alla terapia, fino al follow-up, con attenzione al supporto nutrizionale, alla salute psicologica e al reinserimento nella vita quotidiana. L’organizzazione dei controlli, delle visite e delle terapie è pensata per garantire continuità e serenità, valorizzando sempre la dimensione umana della cura.