All’Hospice un nuovo servizio di musicoterapia per i pazienti e le famiglie
Dal 12 dicembre è attivo presso l’Hospice dell’IRCCS un nuovo servizio di musicoterapia, pensato per accompagnare i pazienti nel percorso di cura e offrire uno spazio di ascolto, relazione e sollievo, anche nei momenti in cui le parole non bastano più.
Il percorso è guidato dalla musicoterapeuta Ada Maria Bellezza Tampa, professionista qualificata che utilizza il linguaggio universale della musica come strumento terapeutico per favorire comunicazione, espressione emotiva, connessione con sé e con gli altri.
Attraverso modalità diverse — dall’ascolto guidato all’improvvisazione musicale, dal canto alla semplice presenza sonora — la musicoterapia aiuta i pazienti a gestire ansia, dolore, senso di solitudine e disagio emotivo, sostenendo al tempo stesso il recupero di ricordi, identità e risorse personali. La musica può diventare così un mezzo per esprimere vissuti profondi, dare forma alle emozioni e mantenere una relazione con la realtà circostante, anche nelle fasi più avanzate della malattia.
La musicoterapia è una disciplina riconosciuta a livello internazionale: la World Federation of Music Therapy ne definisce l’utilizzo professionale come un intervento finalizzato a migliorare la qualità di vita e il benessere fisico, emotivo, comunicativo e spirituale della persona. In ambito hospice, questo approccio assume un valore particolare, perché consente di prendersi cura della persona nella sua globalità, rispettandone tempi, sensibilità e bisogni individuali.
Le evidenze scientifiche mostrano come l’esperienza musicale possa influire positivamente sulla percezione del dolore, sul tono dell’umore e sull’ansia, stimolando risposte neurobiologiche legate al benessere emotivo. Inoltre, la musica conserva spesso la sua capacità evocativa anche quando altre forme di comunicazione risultano compromesse, diventando un ponte verso la memoria, le emozioni e il senso di sé.
Il percorso di musicoterapia si avvia con un incontro di conoscenza, durante il quale vengono esplorati gusti musicali, esperienze personali e disponibilità del paziente. Le sedute — individuali o, quando possibile, di gruppo — si svolgono nella stanza di degenza o in spazi dedicati, con un approccio flessibile e personalizzato. Quando lo desiderano, anche i familiari possono essere coinvolti, favorendo momenti di condivisione e comunicazione non verbale.
Il nuovo servizio si inserisce in modo complementare nei percorsi di cura dell’Istituto, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita del paziente e della sua famiglia, offrendo un supporto che affianca l’assistenza clinica e valorizza la dimensione umana e relazionale della cura.
Come ricordava lo psichiatra e musicoterapeuta Rolando O. Benenzon, «la musica può accompagnare l’essere umano fino all’ultimo minuto della sua vita»: un principio che trova oggi concreta applicazione nell’impegno dell’IRCCS per un’assistenza sempre più attenta alla persona, oltre la malattia.